“Con il termine agenesia dentale, dal greco a (privo) gènesis (nascita) si intende un’anomalia dentaria di numero, caratterizzata dalla mancata formazione di uno o più elementi dentari, agenesia dei denti decidui o permanenti, riconducibile ad un disturbo dell’odontogenesi, cioè i processi di sviluppo del dente, e derivante dall’azione di noxae patogene di diversa natura.

Agenesia dentale: cause

L’eziologia dell’agenesia dentale ha delle ipotesi che possono essere generali e/o locali.
Ipotesi eziopatogenetiche generali:

  • evoluzione della razza;
  • fattori ereditari;
  • fattori endocrini, cioè squilibri ormonali;
  • deficit nutrizionali;
  • rachitismo;
  • lue ereditaria.

Ipotesi eziopatogenetiche locali:

  • distruzione traumatica del germe dentale;
  • distruzione non traumatica del germe dentale;
  • riassorbimento;
  • mancata formazione del germe dentale;
  • processi osteomielitici.

L’agenesia dei denti può essere riscontrata non solo in soggetti affetti da sindromi complesse e/o malformazioni genetiche, ma anche in individui del tutto sani, le cui indagini cliniche strumentali risultino negative.

Si ritiene che il primum movens di tale patologia possa essere determinato da un disturbo della maturazione delle cellule interessate alla formazione delle gemme dentarie nei primissimi stadi della dentizione. Se, ad esempio, l’agenesia colpisce un dente deciduo si avrà, di conseguenza, l’agenesia del dente permanente, che si sviluppa dalla lamina dentale del dente da latte, difatti i denti permanenti sono collegati ai denti decidui dal gubernaculum dentis.

L’agenesia dentale è ereditaria?

Attualmente i pareri riguardo l’insorgenza di agenesie sono contrastanti ma quella più accreditata ritiene il fattore ereditario come causa principale, ma a tutt’oggi i pareri restano piuttosto discordanti e non del tutto chiari. Appare da alcuni studi che l’agenesia dentale ereditaria risulterebbe legata ad un carattere autosomico dominante, con penetranza incompleta ed espressione variabile. In gemelli omozigoti sono stati frequentemente rilevati casi di agenesia.

L’agenesia dentale è geneticamente e fenotipicamente una condizione eterogenea. Recenti studi nel campo della genetica hanno mostrato diversi geni implicati nella sua eziologia, tra cui MSX-1, MSX-2 e PAX9.

Agenesia dei denti del giudizio

Secondo la teoria di Oven, sarebbe la progressiva riduzione filogenetica del numero degli elementi dentali nell’evoluzione della specie, con conseguente diminuzione dei diametri dello scheletro del volto, a causare la riduzione del numero dei denti, colpendo in particolare l’ultimo elemento di ogni gruppo dentale, quindi potremmo avere l’agenesia dentale degli incisivi laterali superiori oppure dei secondi premolari, molto rara è l’agenesia dentale dei canini, essendo elementi unici per emiarcata.

A causa dell’evoluzione della specie l’agenesia dei denti del giudizio è sempre più diffusa: ciò è favorevole in quanto, a causa della riduzione della dimensione delle ossa, questi denti spesso non riescono a trovare spazio in arcata e causano problemi di varia natura: disodontiasi, ascessi, posizione assiale scorretta con rischio di compromissione del secondo molare.

Agenesia dentale: classificazione

L’agenesia può essere un’anomalia a sé stante, oppure un’espressione fenotipica in sindromi più complesse, caratterizzate da un preciso corredo sintomatologico e genetico. È stata accertata in 49 sindromi o condizioni sistemiche. Tra cui le più comuni si ricordano la sindrome di Down, la sindrome di Ellis Van Crevald, la displasia ectodermica e la labiopalatoschisi.

In base al numero di denti mancanti, l’agenesia dei denti permanenti e decidui possono essere divise in anodonzia, oligodonzia e ipodonzia: tale classificazione è stata elaborata da Malavez nel 1953 e risulta, grazie alla sua semplicità e chiarezza, quella universalmente adottata.

L’anodonzia o agenesia dentale totale, condizione abbastanza rara, è caratterizzata dall’assenza di tutti gli elementi delle serie decidua e/o permanente.

L’oligodonzia, agenesia dentale multipla, coinvolge almeno la metà dei denti previsti dalla formula dentaria (numero maggiore di 6 elementi, esclusi i terzi molari). È dunque un agenesia multipla.

L’ipodonzia, agenesia dentale parziale, interessa meno della metà dei denti previsti dalla formula dentaria (numero minore a 6 elementi, esclusi i terzi molari).

Una ulteriore classificazione topografica, utile a fine terapeutico, può affiancare la precedente. Si distinguono agenesie anteriori, medie, posteriori e combinate, mettendo in evidenza problematiche differenti: estetiche nel settore anteriore, compromettendo l’armonia del sorriso, ad esempio a causa di agenesia dentale degli incisivi laterali superiori, e funzionali nei settori medio e posteriore, dovute, a titolo esemplificativo, agenesia dentale dei premolari inferiori.

Agenesie dentali più frequenti: incidenza

Gli elementi dentari maggiormente interessati, in ordine, sono:

  • terzi molari superiori e inferiori;
  • secondi premolari inferiori (47,5%);
  • incisivi laterali superiori (30,5%);
  • secondi premolari superiori (23,5%)
  •  incisivi centrali superiori (4%).

Sono quindi colpiti prevalentemente gli elementi distali di ogni gruppo e quelli dell’arcata inferiore.
Colpisce più frequentemente il sesso femminile, difatti l’agenesia dei denti è più frequente nel sesso femminile rispetto al maschile con un rapporto di 3:2, con maggiore frequenza della forma bilaterale rispetto alla unilaterale.

Agenesia dentale: rimedi e soluzioni

L’agenesia spesso costituisce un reperto casuale durante una normale visita odontoiatrica, dall’esame di una radiografia panoramica o endorale oppure può generare sospetto la presenza di un dente deciduo oltre il termine di permuta fisiologica oppure messa in evidenza clinicamente da uno spazio edentulo che non viene sostituito dall’eruzione del corrispondente dente permanente.

Il trattamento dell’agenesia dentale varia da caso a caso. Nell’agenesia totale dei denti si dovrà provvedere ad una riabilitazione totale della dentatura e così via in caso di agenesia parziale o multipla.

Nel caso di agenesia degli incisivi laterali superiori si dovrà valutare se mantenere gli spazi aperti o aprirli tramite apparecchio ortodontico e successivamente pensare ad una protesi dentale o impiantare oppure intervenire con la chiusura di tutti gli spazi.

Nel caso di agenesia dei secondi premolari, superiori o inferiori, si dovrà valutare anche qui se sarà il caso di mantenere gli spazi aperti per poi proseguire con la riabilitazione protesica o chiudere gli spazi.

Agenesia dentale nei bambini

L’agenesia dei denti decidui e permanenti rivestono un ruolo di grande interesse in ambito odontoiatrico sia perché sono le anomalie di numero di più frequente riscontro, sia perché evidenziano complesse problematiche terapeutiche individuali, sia estetiche che funzionali.

Il danno estetico che l’agenesia dei denti definitivi determina, soprattutto in regione anteriore, è aggravato dal disagio psichico e relazionale che penalizza chi ne è colpito, cioè giovani pazienti in età adolescenziale, momento della vita nel quale si affermano i processi di sviluppo dell’autostima e dell’immagine di sé.

Nei bambini l’agenesia dei denti da latte causa un iposviluppo attorno all’osso basale coinvolto con probabile sviluppo di una successiva malocclusione.

Lo studio del caso è piuttosto complesso e deve valutare difatti all’accertamento della presenza di una o più agenesie deve seguire un completo e corretto check-up ortodontico, con presa delle impronte, studio dei modelli in gesso, esecuzione di radiografia telecranio in latero lateralis, per lo sviluppo del tracciato cefalometrico, fotografie intra ed extraorali che permetteranno al medico ortodontista lo studio del caso in maniera idonea e la formulazione dell’iter terapeutico da seguire.

È importante sottolineare che qualsiasi soluzione protesica si decida di adottare, visto che si ha a che fare con pazienti in età pediatrica, si dovrà aspettare la fine della crescita staturale e scheletrica prima di eseguire qualsiasi riabilitazione protesica o impiantare.

Bibliografia

“Le agenesie degli incisivi laterali superiori: contributo clinico-sperimentale”. Tesi di specializzazione in ortognatodonzia. Dott.ssa Maria Carmela Murabito. Anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Catania – Facoltà di medicina e chirurgia – Scuola di specializzazione in Ortognatodonzia.”