Quante volte hai sentito di amici che, al termine di lunghi trattamenti ortodontici o anni e anni di apparecchio, hanno visto i loro denti disallinearsi di nuovo?

E quante volte invece hai visto la tua amica mettere uno strano marchingegno in bocca prima di andare a dormire? Casualmente quell’amica ha sempre i denti perfettamente dritti…

Non trovi sia giunto il momento che qualcuno ti riveli come mai questo accada? In questo articolo ti spiegheremo cosa s’intende per contenzione dei denti e perché è necessario portare l’apparecchio di mantenimento.

COSA SONO LE CONTENZIONI?

La contenzione è una fase molto importante al termine del trattamento. Spesso il paziente tende a credere che, una volta terminato il trattamento ortodontico, i denti si siano perfettamente allineati e non necessitino più di ulteriori controlli.

In realtà, se si vogliono ottenere dei risultati ottimali a lungo termine, l’ortodontista, già dalla fase iniziale, prevede un piano di contenzione.

I denti, a causa di numerosi fattori che ti spiegheremo tra poco, subiscono continui cambiamenti e tendono a spostarsi, tornando alla loro posizione originale o muovendosi addirittura verso nuove posizioni.

Per questo, devono essere monitorati e “bloccati” adeguatamente. La chiave per una stabilità ed un allineamento di successo sta nel prestare massima attenzione al processo di mantenimento o fase di contenzione.

PERCHÉ I DENTI SI SPOSTANO DOPO L’APPARECCHIO?

Ci sono diversi fattori che contribuiscono al cambiamento della dentatura nel periodo post-trattamento. Generalmente, si presenta una tendenza dei denti a ritornare alla loro posizione originale.

Questo accade in virtù della presenza di alcune fibre “elastiche” che legano il dente all’osso. Queste fibre durante il trattamento si allungano, senza però perdere la loro elasticità. Al termine del trattamento, soprattutto se è stato molto veloce, queste fibre tenderanno ad esercitare una forza elastica di ritorno.

Classifichiamo questo processo di ritorno dei denti alla posizione iniziale con il termine di “recidiva”. Cambiamenti continui di posizione dei denti si verificano però anche nei soggetti che non hanno mai messo un apparecchio ortodontico.

Può succedere infatti sia nei soggetti giovani, e in questo caso il fenomeno è legato alla crescita ed al continuo sviluppo di ossa e denti, sia in individui adulti, per il processo di “aging”, cioè un invecchiamento di denti, gengive, ossa, labbra, lingua e muscoli orali che nei decenni vedono alterare i loro equilibri.

Le ossa mascellari infatti subiscono nel tempo un rimaneggiamento, mentre le labbra perdono il loro tono muscolare, portando ad un disequilibrio delle forze subite dai denti durante la masticazione, la deglutizione e la fonazione.

La contenzione, quindi, previene sia dalle ricadute a breve termine sia dai cambiamenti dello sviluppo o dell’invecchiamento a lungo termine.

Nel momento in cui si presenta uno dei casi sopra citati, l’unica possibilità per evitare spostamenti indesiderati è ricorrere all’uso di un apparecchio di contenzione che verrà scelto dall’ ortodontista in base alle proprie esigenze specifiche.

Le cause di uno spostamento dentale non sono sempre facilmente identificabili, per questo motivo è sempre opportuno rivolgersi ad un professionista del settore.

APPARECCHIO DI MANTENIMENTO: QUALE TIPO È IL PIÙ ADATTO A TE.

A questo punto dell’articolo avrai già chiaro perché è importante investire su un apparecchio di mantenimento e quanto può aiutarti a mantenere a lungo un risultato tanto desiderato oppure a proteggere il sorriso dagli effetti del tempo.

Capire quale tipo di apparecchio faccia al caso tuo non è semplice. Esistono diversi tipi di contenzione che si diversificano in apparecchiature fisse o mobili.

Ma andiamo con ordine.

Gli apparecchi di contenzione fissi vengono abitualmente utilizzati:

  • per mantenere la chiusura di un diastema (spaziatura tra i denti)
  •  mantenere la posizione degli incisivi inferiori durante la crescita tardiva, che tra i 16 e i 20 anni può provocare un riaffollamento dei denti.

Nell’atto pratico, in cosa consistono? Un filo in acciaio intrecciato viene incollato da canino a canino all’interno dell’ arcata superiore ed inferiore. Dall’esterno il filo non è completamente visibile.

Contenzione fissa superiore di fine trattamento in un adulto con deglutizione atipica

Contenzione fissa superiore di fine trattamento in un adulto con deglutizione atipica

Contenzione fissa inferiore di fine trattamento in paziente che partiva da elevato affollamento

Contenzione fissa inferiore di fine trattamento in paziente che partiva da elevato affollamento

Il filo viene piegato su un modello in gesso, o a partire da una scansione 3D, e subisce una sabbiatura prima dell’incollaggio. In alternativa ai fili metallici, possono essere utilizzate intrecci di fibre di vetro di colore bianco rinforzate in composito del medesimo colore.

Gli “splintaggi” o contenzioni fisse sono sicuramente le più consigliati ed efficaci per una contenzione prolungata, d’altra parte però la procedura di igiene risulta più complessa. In questo caso, è bene usare il filo interdentale quando si effettua la pulizia a casa ed una continua manutenzione effettuata dall’ortodontista, perché l’apparecchio può essere soggetto a distacchi e alla formazione di placca e tartaro.

Questo tipo di contenzioni fisse inoltre non possono sempre essere collocate nella superficie interna dell’arcata superiore, perché spesso questo spazio è di pochi decimi di millimetro e il filo potrebbe andare in precontatto con i denti inferiori dirante l’occlusione.

Per questo sull’arcata superiore si ricorre più spesso ad apparecchi di contenzione removibili che, a differenza di quelli fissi, possono essere tolti durante il giorno, agevolando lo spazzolamento e il comfort durante i pasti.

Esistono due tipi più comuni di apparecchio removibile:

  • la placca di Hawley, la più conosciuta ed utilizzata fin dal 1919. È costituita da ganci posti sui molari e da un arco composto in acrilico o plastica che si adatta alla cresta della bocca.
  • Mascherine termostampate, comunemente chiamate Essix, che sono apparecchi removibili trasparenti. Si tratta di vere e proprie mascherine trasparenti e non presentano componenti metallici. Sebbene si adattino perfettamente ai denti, la loro durata e resistenza può variare e dipende dalla cura con cui si mantengono e dall’eventuale digrignamento notturno.

I vantaggi di queste apparecchiature stanno nella facilità dell’igiene orale e nel mantenimento dell’apparecchio pulito seguendo un corretto protocollo.

Di contro è necessario indossarli il più possibile (almeno all’inizio) affinché svolgano completamente il loro lavoro. Più avanti nel trattamento, il paziente potrà indossarlo solo di notte. Inoltre a differenza dei retainer fissi, sono più soggetti a danni.

contenzioni mobili trasparenti

Foto di Essix mobili trasparenti.

COME PULIRE L’APPARECCHIO?

Affinché il trattamento ortodontico abbia successo, è essenziale mantenere pulito l’apparecchio rimovibile.
Una corretta igiene previene la formazione di placche e tartaro sul l’apparecchio e sui denti, ed inoltre combatte l’alito cattivo o lo sviluppo di malattie gengivali.

Per mantenere il retainer removibile in buono stato, è bene:

  •  risciacquare regolarmente l’apparecchio prima e subito dopo averlo indossato
  • spazzolare una volta al giorno con uno spazzolino dalle setole morbide l’apparecchio. Per una pulizia più approfondita è preferibile utilizzare un sapone sgrassante delicato e non il dentifricio perché tende ad opacizzare
  • una volta a settimana, immergere il retainer in ammollo con liquidi o pastiglie effervescenti specifici in commercio.

QUANTO TEMPO VANNO PORTATE LE CONTENZIONI?

La risposta a questa domanda dovrebbe essere quasi scontata giunti a questo punto dell’articolo. Dal momento che i denti sono soggetti per tutta la vita a spostamenti, sia per recidiva che per “aging”, la contenzione va mantenuta per tutto il tempo in cui si voglia mantenere l’allineamento, quindi anche per molti anni.

Sulla base nostra esperienza clinica quotidiana possiamo dire che il paziente tollera bene sia il sistema di bloccaggio dentale fisso che i dispositivi mobili, soprattutto se la scelta è stata effettuata in maniera partecipata e consapevole.

Una volta abituati, i pazienti motivati e attenti al loro sorriso, non riescono più a fare a meno delle loro contenzioni mobili e ne sentono la mancanza qualora dovessero dimenticarli inavvertitamente per qualche trasferta fuori casa.

 

Bibliografia

Melsen B.,Adult Orthodontics,Aarhus University Denmark,Blackwell Publishing Ltd,2012

William R. Proffit, Henry W. Fields, Brent E. Larson,Ortodonzia Moderna,Masson,2020