L’osteite alveolare, chiamata anche alveolite secca, fa parte delle complicanze postoperatorie delle estrazioni dentarie legate alla guarigione dei tessuti duri. Può essere definita come un dolore postoperatorio che si viene ad avere nell’alveolo interessato dall’estrazione e si riacutizza tra il terzo e il quarto giorno. L’incidenza di tale complicazione è varia e va dal 2% al 20%; è più presente nelle estrazioni mandibolari e la percentuale più alta si ha in seguito alle estrazioni dei denti del giudizio inferiori.

Le cause dell’alveolite secca sono varie, sicuramente la principale è l’eccessiva fibrinolisi che si ha nei giorni successivi all’estrazione quindi si avrà una formazione insufficiente di tessuto di granulazione che determinerà un ritardo nella guarigione della ferita. Altre condizioni che possono determinare l’insorgenza dell’alveolite sono:

  • Età del paziente, superiore ai 45 anni;
  • Uso di contraccettivi orali;
  • Ciclo mestruale (determina un rallentamento della guarigione);
  • Fumo di sigaretta, sia per le sostanze nocive presenti sia per la nicotina che avendo un effetto vasocostrittore determina una riduzione dell’apporto di sostanze nutritive e ossigeno ai tessuti;
  • Scarsa igiene orale;
  • Eccessivo riscaldamento della fresa durante l’ostectomia o la separazione del dente;
  • Rimozione traumatica del coagulo.

 

Alveolite secca: segni e sintomi.

Il paziente affetto da alveolite postestrattiva riferisce solitamente di aver avuto una regressione del dolore postoperatorio per i primi tre giorni e dal quarto\quinto giorno un aumento del dolore, che si presenterà soprattutto durante la notte in modo intenso e persistente e che si localizzerà nella zona dell’estrazione, ma con il passare dei giorni si diffonderà nelle varie zone di innervazione del nervo trigemino, soprattutto nella zona dell’orecchio; inoltre il paziente può presentare alitosi.

I segni che l’odontoiatra noterà durante la visita saranno: all’esame extraorale possibile tumefazione, mentre all’esame intraorale nell’alveolo non sarà presente suppurazione, e il coagulo sarà o di ridotte dimensioni e di colore grigiastro, oppure completamente assente e quindi la cavità alveolare apparirà vuota e secca (proprio da ciò deriva il nome di alveolite secca). La gengiva attorno all’alveolo si presenterà poco arrossata e un po’ edematosa e se palpata il paziente riferirà un dolore intenso.

Alveolite: trattamento.

Gli scopi dell’operatore in caso di alveolite saranno due: il primo sarà quello di andare ad alleviare il dolore del paziente e il secondo sarà di andare a ripristinare  nell’alveolo quelle condizioni fisiologiche necessarie per permettere una normale guarigione.

Il dolore verrà alleviato con l’uso di antidolorifici sistemici che tuttavia potrebbero avere solo un effetto temporaneo.

 

Per permettere invece una fisiologica guarigione sarà necessario intervenire intanto con una irrigazione dell’alveolo con soluzione fisiologica sterile, per far si che vengano rimossi eventuali residui alimentari colonizzati dalla placca batterica e coaguli necrotici ed infetti che potrebbero essere presenti, e poi sarà fatto un  curettaggio della cavità ossea per far sanguinare e permettere la formazione di un nuovo coagulo, naturalmente previa anestesia locale. Nell’alveolo a questo punto vengono fatti degli impacchi a base di antidolorifici, come una garza iodoformica imbevuta di eugenolo, che però presenta lo svantaggio di dover essere rimossa dopo 24\48 ore dall’applicazione, oppure potranno essere utilizzate delle fibre vegetali imbevute di eugenolo che invece hanno il vantaggio di essere spontaneamente rimosse durante la guarigione.

Potrebbero essere inseriti nell’alveolo anche anestetici in gel o crema come la benzocaina.

Domande più frequenti

 

Come prevenire l’alveolite?

La percentuale di insorgenza di alveolite può essere ridotta al minimo seguendo alcuni accorgimenti:

  • Il trauma chirurgico deve essere ridotto al minimo evitando anche di lacerare di tessuti;
  • Deve essere evitata la contaminazione batterica facendo sciacqui con clorexidina allo 0,2 % nell’immediato postoperatorio e nella settimana seguente l’intervento;
  • Deve essere fatto un controllo della placca batterica tramite sedute di igiene orale circa dieci giorni prima del’intervento;
  • Il paziente deve evitare di fumare nel periodo postoperatorio;
  • In caso di osteotomia le frese devono essere adeguatamente raffreddate;
  • Nelle donne che assumono contraccettivi orali le estrazioni devono essere programmate tra il 23° e il 28° giorno;
  • Prima di suturare l’alveolo questo deve essere adeguatamente irrigato con soluzione fisiologica sterile e deve essere evitata la sua contaminazione con la saliva;
  • Non deve essere ischemizzata troppo la ferita per favorire la formazione del coagulo.