Digrignare e bruxismo: che cos’è il bruxismo?

Per bruxismo si intende l’abitudine di serrare i denti o digrignare i denti. Il bruxismo rientra in quell’insieme di attività orali che vengono definite parafunzioni, cioè delle attività non finalizzate ad uno scopo ben preciso e al soddisfacimento di necessità primarie come,  ad esempio, la nutrizione, la deglutizione,  fonazione, etc.  Può capitare di digrignare i denti durante il giorno, magari quando siamo più stressati o concentrati in qualcosa. Le attività parafunzionali avvengono per la maggior parte a livello inconscio e possono essere divise in diurne, che avvengono durante il giorno, e notturne, che avvengono durante la notte.
L’attività parafunzionale  durante il giorno consiste di serramento e strisciamento, stringere i denti di giorno, e di molte altre abitudini orali  che spesso il paziente fa senza accorgersene, come mordere labbro e lingua, succhiare le dita, mordere matite o penne, etc.  Capita spesso che durante l’attività quotidiana si serrino i denti, mettendoli a contatto ed applicando una forza, questo si osserva in chi si sta concentrando su un problema o sta facendo uno sforzo fisico.
Le attività parafunzionali notturne, cioè il digrignare i denti durante la notte, invece, sono abbastanza comuni durante il sonno e prendono la forma di episodi singoli, cioè serramento dentale, oppure contrazioni ritmiche, quest’ultimo è il bruxismo propriamente detto e ne soffre chi digrigna i denti nel sonno. Capita, quindi, di stringere i denti mentre si dorme oppure serrare i denti di notte e non c’è dubbio che questa parafunzione procuri trauma al sistema masticatorio nel suo complesso.

Il bruxismo notturno è considerato una parasonnia, cioè un fenomeno indesiderato che si manifesta nel corso del sonno. L’intensità e la frequenza del digrignamento dei denti possono assumere rilevanza tale da disturbare anche il sonno del partner, a causa del rumore generato dal digrignamento dei denti. Le fasi del sonno coinvolte sono quelle non REM, cioè la prima fase del sonno, dove il paziente non sogna.  Il bruxismo raramente arriva a compromettere la qualità del sonno e a indurre il risveglio, ma può comportare serie compromissioni a carico della dentatura e dell’apparato muscolo-scheletrico cranio-mandibolare.  Importante da sottolineare sin da ora è che il bruxismo non affligge solamente l’adulto ma può giungere all’osservazione del medico odontoiatra anche un bambino che digrigna i denti mentre dorme e si presenta con i denti da latte consumati.

 

Digrignare i denti nel sonno: quali esami diagnostici effettuare?

Per accertarsi della presenza del bruxismo e quindi del digrignare i denti la notte si effettua lo studio del paziente durante il sonno dove vengono analizzati: la qualità e quantità del sonno (attività elettroencefalogramma, fasi REM, eccetera), movimenti parafunzionali attuati durante il sonno, pressione parziale dell’ossigeno nel sangue, interruzione del ciclo respiratorio. L’esame gold standard è la polisonnografia, che è un esame che registra i seguenti parametri:

  • Presenza di russamento
  • Frequenza cardiaca ed elettrocardiogramma
  • Posizione corporea
  • Quantità di ossigeno nel sangue
  • Movimenti respiratori toracici e addominali
  • Flusso aereo a livello delle vie respiratorie superiori (oro-nasali)

Questa apparecchiatura ha la dimensione di un lettore CD e può essere collocata sotto al cuscino del paziente durante il normale sonno nel proprio domicilio. I dati verranno poi repertati da un medico esperto in medicina del sonno, che formulerà una diagnosi appropriata.

 

Stringere i denti nel sonno: epidemiologia

Il 20% circa della popolazione generale ha l’abitudine di serrare i denti da sveglio, bruxismo diurno o statico. Il 10% circa della popolazione, invece, ha l’abitudine di stringere i denti durante la notte e dormire a denti stretti, bruxismo statico notturno.  Circa l’8% della popolazione ha l’abitudine a digrignare i denti mentre si dorme, bruxismo notturno dinamico. Non esiste una differenza significativa tra uomini e donne per il bruxismo dinamico, anche se le donne tendono a serrare i denti con maggiore frequenza e prevalentemente durante il sonno, mentre gli uomini tendono a bruxare da svegli.

 

Bruxismo sintomi: diagnosi

La diagnosi di bruxismo non sempre è agevole a causa della difficoltà di attuare un riscontro oggettivo e di individuare l’attività di battere i denti durante il sonno,  “lavoro” di cui il paziente è generalmente inconsapevole,.

Possono aiutare il medico odontoiatra:

  • Una accurata anamnesi;
  • Il racconto di familiari del paziente;
  • L’identificazione di segni oggettivi di sovraccarico occlusale statico o dinamico, quali faccette di usura dentali, circoscritte o estese, in parole povere se il paziente presenta i denti rovinati dal bruxismo.

 

Sintomi del bruxismo e conseguenze del bruxismo

Nell’anamnesi il paziente può lamentare:

  • Cefalea, cioè mal di testa al risveglio, causato dall’affaticamento dei muscoli che sono coinvolti nella masticazione e diventano iperattivi durante il bruxismo, massetere e muscolo temporale soprattutto.  Se viene coinvolto il trigemino vi possono essere nevralgie;
  • Mal d’orecchio e acufeni, spesso dovuti all’insorgenza di incoordinazioni condilo meniscali;
  • Mal di denti, spesso il paziente chiede al dentista perché i denti fanno male di notte, ciò è dovuto al serramento e all’eccessiva forza sviluppata, nel tempo si può riscontrare una malocclusione dovuta allo spostamento dei denti a causa del traumatismo continuo;
  • Denti che si consumano: strofinare i denti di notte porta alla comparsa di faccette di usura ed abrasioni della superficie dello smalto;
  • Lesioni alla lingua, il paziente può mordersi la lingua durante il sonno oppure mordersi le guance nel sonno;
  • Problemi gengivali con sanguinamento, sempre a causa del serramento;
  • Dolore muscolo facciale, con sensazione di affaticamento anche dei muscoli del viso;
  • Dolore al cuoio capelluto, causato dalla contrazione dei muscoli masticatori;
  • Linfonodi, un ingrossamento dato da un eccessivo affaticamento dei muscoli del collo, anch’essi con inserzione a livello mandibolare.

Questi non sono solo sintomi riportati dal paziente ma conseguenza del digrignamento notturno.

 

Digrignare i denti nel sonno: tipi di bruxismo

Clinicamente si distinguono 2 tipi di bruxismo in riferimento al tipo di usura dentale riscontrata dal medico odontoiatra: bruxismo verticale e orizzontale.

Nel bruxismo verticale si hanno episodi di serramento e quindi di verticalità (su e giù) le sollecitazioni continue possono causare piccole fessure dello smalto più o meno visibili, soprattutto a livello degli incisivi.

Il bruxismo orizzontale, invece, è presente quando si hanno episodi di digrignamento, quindi  il soggetto striscia i denti a destra e sinistra, tipiche sono le faccette di usura sui denti superiori ed inferiori.

 

Cause: perché si stringono i denti?

E’ certo che uno dei principali fattori che sembrano influire sul bruxismo è lo stress emotivo. Le indagini sull’entità dell’attività notturna del bruxismo evidenzino un marcato modello di attività temporale associato a eventi stressanti.
L’aumento dello stress emotivo non è comunque l’unico fattore che si è dimostrato influire sul bruxismo: anche certe terapie possono incrementarlo, come l’uso di antidepressivi, antipsicotici oppure nel caso di alcuni disturbi motori come la sindrome di Giles de la Tourette.
Non è stata confermata, invece, alcuna relazione tra bruxismo, strofinare i denti e contatto occlusale, come impedimenti o interferenze. E’ indubbio che i contatti occlusali interferiscano sulla funzione del sistema masticatorio, ma è improbabile un loro contributo al fenomeno del bruxismo.
Il bruxismo viene definito primario se si verifica in soggetti privi di specifiche patologie e secondario se, invece, viene riscontrato in pazienti affetti da patologie neuropsichiatriche o a seguito all’impiego di farmaci, come antidepressivi, antipsicotici o sostanze stupefacenti come ecstasy e cocaina.

Bruxismo mal di testa

Come detto prima, chi è affetto da bruxismo  lamenta spesso cefalee, soprattutto al mattino, con sensazione di non aver riposato, anzi di essere più stanco. Ciò è dovuto all’eccessivo utilizzo dei muscoli masticatori coinvolti nel digrignamento con contrazione isometrica, quindi allo stringere i denti di notte, cioè il muscolo va in tensione e non permette il normale afflusso ematico nei tessuti muscolari, causando, di conseguenza, affaticamento e dolori.  La cefalea è spesso riferita nella zona temporale, sede di inserzione del muscolo temporale, uno dei più grossi e importanti muscoli masticatori, oppure in altre sedi in base ai muscoli coinvolti.

Digrignare i denti bambini: bambini che digrignano i denti

Perché i bambini digrignano i denti nel sonno? Il bruxismo nei bambini è molto frequente, spesso i genitori sono molto preoccupati sentendo il proprio bambino che digrigna i denti durante il sonno e si rivolgono al medico odontoiatra allarmati, per fortuna la sintomatologia associata al bruxismo è rara nei bambini, difatti sebbene vengano consumati i denti da latte raramente lamentano difficoltà alla masticazione e spesso il fenomeno termina una volta completata la dentizione permanente.   Il  bambino che digrigna i denti di notte spesso è sottoposto a particolare stress oppure può essere affetto da un malessere psicofisico, è cura del genitore indagare le cause e cercare, assieme al medico, di dare il giusto supporto al bambino. Difatti, le cause del digrignare i denti nei bambini sono simili a quelle dell’adulto, anche qui vi è una forte componente emotiva e lo stress la fa da padrone, spesso anche i primi giorni nella nuova scuola possono istaurare episodi di bruxismo oppure la nascita di un fratellino o il divorzio dei genitori.  Bambini che digrignano i denti possono anche essere soggetti iperattivi.  Il cambio della dentizione, l’eruzione di un nuovo dentino può fare insorgere qualche episodio di bruxismo che poi regredisce spontaneamente. Spesso nei bambini le parassitosi intestinali, ad esempio da ossiuri, possono determinare fenomeni di bruxismo  con casi di bambini che digrignano i denti di notte. Se associato a sindromi varie, come nella Sindrome di Down, può anche essere che il bambino digrigna i denti di giorno.

 

Bruxismo rimedi: bite per bruxismo

Esiste un apparecchio per non digrignare i denti? Nell’adulto è fondamentale capire qual è il problema che origina il bruxismo e quindi cercare di curare la causa, ma come ausilio di protezione per gli elementi dentari è buona norma utilizzare un bite notturno per bruxismo o paradenti per bruxismo, che può essere realizzato o dal medico odontoiatra dopo la presa delle impronte e quindi avremo un manufatto personalizzato e di estrema precisione oppure si può comprare un bite per bruxismo automodellante o preformato in farmacia, dove la spesa è minima ma non si ha la stessa resa del bite “professionale”.
Nei bambini è vietato l’uso del bite, è più importante l’approccio psicologico per cercare di alleviare le tensioni e gli stress.
Ovviamente le cause organiche, come le parassitosi intestinali, le psicosi, etc. vanno trattate dal medico specialista competente con adeguata terapia farmacologia e di supporto psicologico.”