Dolore alla mandibola

La mandibola è un osso impari e mediano, composto da un corpo a forma di ferro di cavallo e da due branche che si vanno ad articolare, tramite i condili mandibolari, con l’osso temporale, quindi con il cranio, tramite l’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Sulla mandibola hanno origine e/o inserzione diversi muscoli: masticatori, mimici o tensori del palato molle (muscoli peristafilini).

Il dolore alla mandibola e la presenza di una mandibola dolente può essere causato da diverse patologie: problemi alla mandibola inerenti al cavo orale e alla competenza del medico odontoiatra oppure possono essere un riflesso di patologie o condizioni morbose non strettamente connesse al cavo orale e alla mandibola in sé. Si può avere o un semplice fastidio alla mandibola oppure il dolore può essere lancinante, un “dolore forte alla mandibola”, trafittivo, riflesso, cioè proveniente da altri distretti oppure può essere determinato da un danno organico alla struttura stessa, può irradiarsi all’orecchio o alle radici denti denti oppure, specialmente nelle nevralgie trigeminali, essere riferito nel mascellare superiore.

Dolore alla mandibola: cause

Le cause sono le più disparate, verranno trattate solo i problemi mandibolari di pertinenza del medico odontoiatra.

·         Artrite, artrosi della mandibola, Artrite reumatoide;

·         Alveolite post estrattiva;

·         Ascesso dentale;

·         Bruxismo;

·         Calcolosi delle ghiandole salivari o tumori;

·         Carie e/o compromissione della polpa dentaria o ricostruzioni incongrue che compromettono l’elemento dentario;

·         Disfunzioni cranio mandibolari e sindrome del dolore mio fasciale;

·         Epulide;

·         Gengivite;

·         Granulomi o cisti radicolari;

·         Linfonodi del collo ingrossati (causano dolore sotto la mandibola);

·         Masticazione omolaterale o sbilanciata;

·         Nevralgie trigeminali;

·         Osteonecrosi dei mascellari;

·         Otite, Mastoidite e altre patologie di pertinenza dell’otorinolaringoiatra;

·         Parodontite;

·         Parotite;

·         Pulpite;

·         Tumori della testa e del collo;

·         Trauma facciale.

Il dolore riflesso alla mandibola può essere anche dovuto a patologie a carattere sistemico o durante infarto del miocardio acuto.

Mandibola gonfia: che cosa la può dare?

Tra le varie cause che possono dare un rigonfiamento alla mandibola o gonfiore sotto la mandibola abbiamo:

Ascesso dentale, Gengiviti e parodontiti

Una delle principali cause di forte dolore alla  mandibola è l’ascesso dentale. L’ascesso è un’infezione acuta dei tessuti attorno ad uno o più elementi dentali, spesso dato da carie profonde, dove i batteri hanno invaso la polpa dentaria e l’hanno infettata. Può essere di diversi tipi, con estensione più o meno profonda a seconda dei tessuti coinvolti, l’infezione può diffondersi nei vari tessuti di sostegno. L’ascesso parodontale non è un ascesso profondo, legato alla radice del dente o al tessuto osseo, ma limitato alla gengiva e ai tessuti di sostegno del dente. Esso è causato da gengiviti o da parodontiti. Nell’ascesso abbiamo dolore sotto la mandibola, in quanto  spesso sono coinvolti i linfonodi sotto al collo, che si presentano gonfi e dolenti, quindi avremo un gonfiore sotto la mandibola. Il paziente presenta febbre, malessere generale, dolore alla mandibola o alla mascella, in base ai denti coinvolti, anche se spesso può essere migrante e riferito, inducendo il medico a dubbi diagnostici. Le gengive si presentano arrossate ed edematose, a volte è presente un tragitto fistoloso all’apice dell’elemento dentario interessato. In base all’estensione dell’ascesso è presente tumefazione alla mandibola o al mascellare superiore evidente.  E’ necessaria la terapia antibiotica, associata ad antiinfiammatori, e la rimozione della causa scatenante.

Carie e elementi dentari compromessi, pulpite

Una delle cause del dolore ai denti e alla mandibola è la carie dentale con la sua eventuale evoluzione a pulpite e compromissione dell’elemento. La carie è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina e cemento radicolare) che origina dalla superficie dei tessuti duri e va ad approfondirsi fino alla distruzione dell’elemento che si troverà indebolito e tenderà a fratturarsi. L’eziologia è infettiva, data dai batteri presenti nel cavo orale (Streptococco mutans, S. milleri, S. mitior, S. sanguis e Actinomyces, Lactobacillus) ed è associata ad una scarsa igiene orale e a scorrette abitudini alimentari. Quando la carie invade la polpa dentaria si può avere pulpite, che è un’infiammazione della polpa, seguita dalla necrosi della stessa e ascesso dentale.

La pulpite può anche essere data anche da traumi masticatori, otturazioni troppo vicine alla polpa dentaria, traumi dentari con esposizione della polpa, stress termico o chimico. Il dolore della pulpite è un dolore lancinante, spesso paragonato a quello dell’infarto del miocardio, “infarto della polpa”. Il paziente non riesce ad identificare l’elemento perché il dolore è migrante e spesso si presenta quando il paziente è sdraiato, con aumento della pressione e dell’afflusso di sangue alla testa, o in situazioni dove vi è un aumento della pressione (volo in aereo, etc.). La pulpite non risponde alla terapia antibiotica e pochissimo agli analgesici: l’unica terapia è l’apertura della camera pulpare affinché la pressione ivi presente diminuisca e permetta all’edema di drenare. Deve essere seguita dalla terapia endodontica dell’elemento.

Tumori dei tessuti duri e molli

In presenza di tumori dei tessuti molli e duri del cavo orale e delle ghiandole salivari è possibile che vi sia una tumefazione e dolenzia a livello mandibolare, soprattutto in presenza di grosse lesioni che coinvolgono il nervo mandibolare inferiore e presentino uno stiramento del periostio. Può essere presente un gonfiore alla mandibola senza dolore. I linfonodi sono gonfi, ma non dolenti, fissi ai piani sottostanti e duri alla palpazione. E’ necessario indagare la tipologia della lesione tramite biopsia ed esami radiografici più approfonditi.

Alveolite post estrattiva

L’alveolo è quella cavità presente a livello delle ossa mascellari atta a contenere l’elemento dentario. Dopo un’estrazione dentaria all’arcata inferiore o superiore è possibile una complicanza alquanto fastidiosa: l’alveolite, cioè l’infiammazione e/o infezione dell’alveolo. Questa è una possibile causa di dolore alla mandibola in caso di estrazione di un elemento inferiore. Si divide in due tipi: umida, dovuta ad un’infezione dell’alveolo, con suppurazione e gonfiore alla mandibola, o secca, spesso dovuta ad un eccessivo uso di vasocostrittore (adrenalina) durante l’anestesia per effettuare l’estrazione dentaria: il vasocostrittore causa un deficit di perfusione ematica con successiva necrosi del tessuto osseo. Nel caso dell’alveolite umida è necessaria la terapia antibiotica, nel caso della secca è necessario raschiare il tessuto necrotico per arrivare a tessuto normalmente irrorato.

Affezioni delle ghiandole salivari

Le ghiandole salivari sono collocate nel cavo orale, nonché in alcuni tessuti della faccia e del collo. Le ghiandole maggiori sono la parotide, la sottomandibolare e  la sottolinguale. Oltre a queste ghiandole salivari maggiori esistono centinaia di minuscole ghiandole chiamate “salivari minori” che risultano localizzate nelle labbra e nella mucosa interna dalla bocca fino alla faringe. Le ghiandole salivari, per l’appunto, secernono la saliva, in base al tipo la secrezione sarà diversa, sierosa per la parotide e mista, sierosa e mucosa, per la sottomandibolare e la sottolinguale hanno secrezione.

La presenza di calcolosi delle ghiandole salivari, scialolitiasi, è causa di una tumefazione dolorosa delle ghiandole salivari, che rende fastidiosa la masticazione, con dolore e gonfiore localizzato alla mandibola, al pavimento della bocca, con gonfiore sotto la mandibola, e all’ATM in base alla ghiandola interessata. Vi può essere anche un irradiamento del dolore alla mandibola e all’orecchio o al collo.

La parotite suppurativa, invece, è l’infezione batterica della ghiandola parotidea, causa dallo Staphilococcus aureus, tipica dei pazienti debilitati. Oltre al dolore mandibola, sono presenti febbre alta e brividi, la ghiandola si presenta tumefatta e dolente, con fuoriuscita di pus a livello del dotto di Stenone, cioè a livello del secondo molare superiore, la cute sovrastante la ghiandola si presenta calda ed edematosa.

Traumi

Traumi agli elementi dentali causano sempre rigonfiamento e forte dolore alla mandibola, con spesso la perdita dell’elemento dentario. Ancora più gravi e causa di forte dolore mandibolare sono i traumi al volto, con probabile frattura dei capi ossei secondo le linee di frattura di Le Fort, che richiedono l’intervento ospedaliero e del chirurgo maxillofacciale. Se abbiamo un trauma mandibolare con  interessamento di un condilo mandibolare si ha la lussazione della mandibola, con deviazione della stessa verso il lato affetta. Se vengono fratturati entrambi i condili vi è l’impossibilità di chiudere la mandibola con la presenza di  morso aperto.

Tensione mandibolare e dolore della mandibola vicino all’orecchio: da cosa possono essere dati?

Artrite, atrosi e artrite reumatoide

L’artrite è una patologia infiammatoria a carico delle articolazioni, ne esistono di diverse tipologie, abbiamo la presenza di un condilo mandibolare infiammato, mentre l’artrosi o osteoartrosi o  osteoartrite è una malattia degenerativa ad andamento cronico, possono coinvolgere, per l’appunto, l’articolazione temporo-mandibolare. Nell’artrosi della mandibola, in genere, il dolore alla mandibola e all’articolazione della mandibola aumenta con le normali attività, come la masticazione e la fonazione, e scompare a riposo. Altri segni riscontrabili sono crepitii a livello dell’ATM, tumefazioni alle articolazioni e movimenti con ridotta ampiezza ed escursioni ridotte, rigidità al risveglio che migliora mano mano che si riprende con le normali attività.

L’artrite reumatoide, invece, è una poliartrite infiammatoria cronica, che dà anchilosi e va a peggiorare nel tempo, a patogenesi autoimmunitaria. Abbiamo un dolore simmetrico e bilaterale alle articolazioni, inclusa l’ATM, che presentano una ridotta mobilità e dolenzia. Essendo una patologia a carattere infiammatorio le articolazioni sono calde, tumefatte e rigide dopo inattività, specialmente al mattino, dopo il riposo notturno. La progressione della malattia causa deformità, crepitazione e rotazione articolare, debolezza muscolare e complicanze sistemiche.  In tutti e 3 casi abbiamo dolore alla mandibola sotto l’orecchio.

Disfunzioni cranio mandibolari e dolori miofasciali

L’articolazione temporo-mandibolare è un’articolazione doppia e completa, che articola la mandibola, tramite i suoi condili, alla cavità glenoidea dell’osso temporale, quindi del cranio. E’ presente nella capsula articolare (articolazione completa) un menisco o disco articolare a forma ovalare biconcava che divide in due l’articolazione (articolazione doppia) e permette i movimenti. Sono presenti diversi legamenti: il legamento temporomandibolare, il legamento collaterale (doppio per ciascun lato), il legamento sfenomandibolare e il legamento stilo mandibolare, che servono a mantenere il disco articolare in posizione, sia a risposo che durante i movimenti, ed impediscono movimenti eccessivi alla mandibola. I diversi muscoli masticatori e mimici permettono alla mandibola lo svolgimento delle varie funzioni, con movimenti rotatori e traslatori lungo l’asse condilare. I muscoli masticatori prendono origine e/o inserzione sulla mandibola e la collegavano al cranio e all’osso ioide. Le cause che possono causare una incoordinazione condilo meniscale, con dislocamento del disco articolare sono varie: dal digrignamento dentale (bruxismo), ai traumi, stress (tensione mandibolare da stress) artrite, artrosi, etc. ma sintomi e segni più o meno comuni sono:

·         il dolore alla mandibola,  spesso riferito sotto l’orecchio, e/o sensibilità al volto (infiammazione del condilo mandibolare);

·         la presenza di rumori articolari;

·         limitata apertura e limitati movimenti di escursione mandibolare (dolore alla mandibola quando apro la bocca o dolore alla mandibola durante la masticazione);

·         deviazione della mandibola, in apertura e chiusura o durante il movimenti (sublussazione mandibola)

·         spesso impossibilità di chiudere correttamente le arcate, con deviazione delle linee mediane

·         cefalea muscolo-tensiva, spesso presente la mattina, al risveglio, quindi dolore alla mandibola e mal di testa con sensazione di indolenzimento della mandibola;

·         può essere bi o monolaterale.

Nevralgia trigeminale

La nevralgia del trigemino è una sindrome dolorosa cronica che colpisce il quinto paio di nervi cranici. Il trigemino ha 3 branche principali, l’oftalmico, il mascellare e il nervo mandibolare, branca mista, sia sensitiva che motoria, che a loro volta si diramano per dare la sensibilità del volto. Quello del nervo mandibolare infiammato è un disturbo che causa episodi dolorosi intensi, sporadici e improvvisi, che possono durare pochi secondi come alcuni minuti. Il dolore è lancinante, a colpo di pugnale, come “fitte alla mandibola”, che interessa una delle branche del nervo trigemino ed è unilaterale e non oltrepassa la linea mediana del volto.  Tali attacchi possono avvenire in rapida successione e l’intensità del dolore del nervo mandibolare può risultare inabilitante sia a livello fisico sia a livello mentale. Gli attacchi di nevralgia della mandibola possono essere innescati da uno stimolo anche lieve del nervo (per esempio sfiorando le guance), da esposizione al caldo o al freddo, assunzione di alimenti o bevande molto calde o fredde.