Quando ci si trova davanti a questo bivio è necessario riflettere bene e valutare con attenzione quale possa essere la decisione più saggia. Vediamo quali sono gli aspetti da prendere in considerazione.

L’odontoiatria moderna aspira a tentare in tutti i modi possibili di salvare i denti, dal momento che potenzialmente si spera durino per tutta la vita.

Proviamo a immaginare l’ambiente i cui si trovano i denti. Nel cavo orale la temperatura può variare da zero gradi fino a condizioni da ebollizione. I denti entrano a contatto con batteri, acidi e di norma sostengono forze non indifferenti. Oltretutto, in condizioni favorevoli, possono mantenersi per vari decenni. Certo le condizioni del cavo orale non sono ideali e a volte i denti devono affrontare delle sfide impegnative.

Per fortuna, l’odontoiatria sta facendo grandi progressi per consentire di mantenere i denti naturali più a lungo rispetto al passato.

I denti possono cariarsi, subire traumi o perdere l’osso di supporto a causa di patologie parodontali. Nel corso degli ultimi 40 anni si è trovato il modo di sostituire i denti ormai incurabili con impianti dentali. Un sistema con un elevato tasso di successo, circa del 95%.

La domanda sorge spontanea: nel caso in cui un dente possa ancora essere salvato, è il caso di sostituirlo con un impianto dentale?

Le più grandi minacce per i tuoi denti

  1.       Gli zuccheri
  2.       Scarsa igiene orale
  3.       Carenza di cure dentistiche
  4.       Patologie parodontali

Una dieta non sana con zuccheri in eccesso, insieme ad una scarsa attenzione alle cure dentistiche, possono condurre alle carie (un’infezione causata da batteri che producono acidi).

Un’ulteriore minaccia silente può essere la perdita di tessuto osseo intorno ai denti a causa di patologie parodontali (parodontite). Si tratta di una malattia silenziosa dal momento che spesso non è associata ad alcun dolore e solo un dentista la può diagnosticare.

Infine anche un trauma dovuto ad un infortunio sportivo o un incidente può causare la perdita della struttura del dente.

Oltre a compromettere la struttura del dente e la sua funzione, un grave trauma può provocare un’insulto ai tessuti o del “” nervo “” del dente e in queste condizioni è necessario eseguire la terapia canalare.

Per la maggior parte delle persone, questa terapia risolve i problemi. In alcuni casi, si può sostituire il dente semplicemente inserendo un impianto dentale e rinunciare alla terapia canalare.

Dei nuovi studi indicano che la scelta non è poi così ovvia. La terapia canalare gode di un tasso di successo simile a quello degli impianti dentali, ed è un’opzione meno costosa e più conservatrice.

La principale causa di perdita dei denti è la parodontite. Causata dalla placca dentale, un sottile strato di germi che aderisce alle gengive. Indisturbata, la placca diventa nel tempo sempre più patogena. Questo provoca infiammazioni e infezioni e provoca la distruzione dei tessuti gengivali e della membrana parodontale che unisce il dente all’osso; questo alla fine porta alla perdita di tessuto osseo e dei denti. In presenza di parodontite non controllata l’inserimento di un impianto può non essere l’opzione migliore.

Una decisione presa dopo un’accurata riflessione

Innanzitutto, non tutti i denti trattati con terapia canalare durano per sempre. Il ritrattamento può essere necessario nei casi di:

  • carie dentale ricorrente
  • ulteriore infezione canalare
  • frattura della ricostruzione o della radice del dente

La decisione finale del dentista di sostituire o meno un dente con un impianto dipenderà da molti fattori, tra cui l’integrità del dente e della sua radice, la salute del paziente, sia orale che generale e, soprattutto, se è conveniente una nuova terapia canalare.
Se si opta per quest’ultima terapia, il dente deve essere “”ripulito”” per essere salvato. Questo può comportare la rimozione della corona e talvolta una capsula ed un perno per riabilitare il dente. A questo punto anche il costo complessivo può giocare un ruolo decisivo nella scelta finale.