prima visita ortodontica col dr. Salvatore CobisiA CHE ETÀ È BENE FARE UNA PRIMA VISITA ORTODONTICA?

Questa è una delle domande che più spesso ci viene posta dai genitori dei nostri piccoli pazienti.

Infatti, non tutti sanno qual è l’età giusta per portare i propri bambini dal dentista e quanto siano importanti i controlli ortodontici per una prima diagnosi precoce nel caso in cui vengano individuate delle problematiche.

Per rispondere con completezza alla domanda con la quale abbiamo aperto l’articolo però è bene chiarire cos’è una prima visita ortodontica, la sua peculiarità e quali obiettivi mira a raggiungere.

Possiamo anticiparvi però che non è mai troppo presto per fare una visita ortodontica nel caso dei bimbi, e non è mai troppo tardi nel caso degli adulti.
Ma andiamo con ordine.

COS’È UNA VISITA ORTODONTICA?

Capita spesso ai pazienti di confondere la sottile distinzione che intercorre tra una visita ortodontica (più specifica) e una visita odontoiatrica (più generale).

La visita ortodontica viene effettuata da un odontoiatra perfezionato in ortodonzia, branca che si occupa di valutare il posizionamento dei denti e i problemi di malocclusione, con lo scopo di ottenere un ottimo connubio tra efficienza della masticazione ed estetica dentale.

Durante una visita odontoiatrica generica, invece, si prevengono, diagnosticano e curano patologie riguardanti denti, gengive, mascelle e tessuti orali in generale .

Di conseguenza, il dentista generico e l’ortodontista sono entrambi professionisti in grado di occuparsi di problematiche odontoiatriche, ma il secondo, grazie alle proprie conoscenze ortodontiche, focalizzerà la propria attenzione su occlusione, allineamento e sviluppo delle arcate dentarie.

L’ortodontista, a differenza dell’odontoiatra generico, svolge, al termine della laurea, ulteriori studi incentrati sull’ortodonzia mediante percorsi universitari post-laurea, come Master Universitari di II livello o Scuole di Specializzazione, qualificanti e necessari alla sua formazione.

Inoltre, chi si occupa esclusivamente di ortodonzia, ha alle spalle diversi anni di esperienza nei trattamenti ed affronta di routine numerosi casi ortodontici, spesso anche complessi, rari o addirittura unici nel panorama della letteratura scientifica ortodontica. Ogni paziente può presentare infinite combinazioni di alterazioni scheletriche, dentali e muscolari e solo grazie alle proprie conoscenze settoriali il professionista potrà riconoscerle e applicare le soluzioni più adatte alle problematiche specifiche del singolo caso.

QUANDO FARE LA PRIMA VISITA ORTODONTICA?

Dopo aver chiarito la differenza tra prima visita ortodontica e visita odontoiatrica generale possiamo rispondere alla domanda introduttiva dell’articolo: quando far fare a mio figlio la prima visita ortodontica?

Come anticipato prima, nel caso dei bimbi non è mai troppo presto.

Ma volendo essere più precisi, il consiglio è di effettuare la prima visita ortodontica a partire dai 3 anni, al completamento della comparsa dei denti da latte, e non oltre i 7 anni. É importante intervenire in questo periodo per prevenire e rendere più semplice l’intervento su eventuali problematiche che, in una fase di crescita completata, risulterebbero più complicate da gestire.

Alcune strutture ossee mascellari infatti si saldano definitivamente a circa 7 anni, rendendo quindi inefficaci quelle le terapie correttive effettuate oltre tale termine di crescita.

COSA ASPETTARSI DA UNA VISITA ORTODONTICA?

Sicuramente il primo approccio, soprattutto con i piccoli pazienti, sarà accogliente e tutta l’equipe medica contribuirà a porre il bambino completamente a suo agio. I genitori, presenti alla visita, potranno già preparare il bambino a casa con giochi come curare il pupazzetto o la bambola preferiti del bambino così da incuriosirlo.

È fondamentale che tra l’ortodontista e il bambino si instauri sin da subito un buon rapporto di fiducia.

Durante la prima visita ortodontica l’ortodontista, nello specifico, analizza:

  • la crescita ossea del palato e della mandibola
  • eventuali disallineamenti dei denti e/o malocclusioni
  • la corretta, o meno, masticazione, deglutizione, respirazione e fonazione
  • la presenza di parafunzioni come il digrignamento dei denti, o di abitudini viziate come il succhiamento del dito, del ciuccio o del biberon
  • l’aspetto estetico della dentatura

Il medico potrà ritenere opportuno un approfondimento radiografico sia mediante panoramica dentale, con lo scopo di valutare il normale processo di permuta dentale e la presenza di tutti i denti definitivi in formazione, sia mediante teleradiografia in proiezione latero-laterale, che permette di indagare proporzioni facciali, stadiazione auxologica e tendenze di crescita future delle ossa mascellari.

In seguito alla prima visita, l’ortodontista potrà stabilire se:

1. Iniziare subito il trattamento, procedendo tempestivamente con una fase ortodontica intercettiva, qualora il difetto ortopedico debba essere curato immediatamente;

2. programmare delle visite di monitoraggio periodiche e affrontare il problema in fase pre-adolescenziale, nel caso in cui il difetto
ortodontico consenta di intervenire tranquillamente in un secondo momento, quando il bambino sarà più cresciuto e quindi anche più collaborante.

Compito dell’ortodontista sarà, inoltre, quello di istruire e sensibilizzare il bambino ad una corretta igiene orale ed alimentare per prevenire carie e gengivite, oltre che informare i genitori su eventuali difetti di linguaggio o di deglutizione, indirizzandoli eventualmente verso un percorso di logopedia.

PERCHÉ ESEGUIRE UN TRATTAMENTO ORTODONTICO?

L’ortodontista, prima di iniziare un percorso ortodontico con il proprio paziente, indaga su due valutazioni principali: quali sono le motivazioni che spingono il bimbo e/o i genitori a sottoporre il proprio figlio al trattamento e quali risultati si aspettano di ottenere?

Una prima motivazione interna che porta un paziente, ad esempio nel caso di un bambino, al desiderio di intraprendere questo tipo di trattamento è la difficoltà che può trovare nelle relazioni scolastiche a causa del suo aspetto dentale o facciale. Un paziente adulto, invece, ricerca più spesso l’allineamento dei denti frontali poiché desidera che il suo sorriso abbia un aspetto migliore.

Queste motivazioni portano sicuramente ad una maggiore collaborazione tra il paziente ed il professionista che si occuperà di raggiungere due principali obiettivi, valutare lo stato di salute dentale e decidere quali sono gli esami diagnostici necessari.

VISITA ORTODONTICA IN ETÀ ADULTA,APPARECCHIO FISSO O INVISIBILE?

In età adulta, il trattamento ortodontico agisce già su una dentatura completamente formata. Ma come abbiamo detto all’inizio della’articolo, anche per gli adulti non è mai troppo tardi. Se il paziente ha un buono stato gengivale, il trattamento ortodontico può essere iniziato anche a settant’anni o più.

Il ricorso all’apparecchio ortodontico risulta è spesso richiesto dal paziente adulto perché presenta problemi di: affollamento (denti non allineati per la mancanza di spazio) o di diastemi (spaziature tra i denti).

È lì che il professionista sceglie se iniziare o meno il trattamento.

Ciò nonostante ci capita spesso che pazienti adulti arrivino nel nostro studio imbarazzati dall’idea di dover indossare un apparecchio fisso che risulti anti-estetico e rechi loro dolore.

In realtà non è così. Oggi le tecnologie ortodontiche si sono migliorate ed evolute, mettendo il paziente nella posizione di poter scegliere tra diverse opzioni. Oltre all’apparecchio fisso tradizionale esistono infatti altre soluzioni come le mascherine invisibili. A differenza dell’ apparecchio fisso, questo tipo di trattamento ha sicuramente tre vantaggi.

La mascherina può essere rimossa per brevi pause nel momento in cui il paziente abbia necessità particolari. Su un piano estetico, la mascherina è trasparente e quindi è difficile che ci si accorga della loro presenza.

Un’altra grande differenza riguarda l’igiene orale. L’apparecchio fisso è sicuramente più scomodo da questo punto di vista,perché il cibo può incastrarsi tra i fili metallici, mentre le mascherine possono essere rimosse tranquillamente durante i pasti e durante lo spazzolamento dei denti.

L’apparecchio fisso, però, è più indicato per risolvere casi più gravi.

In definitiva, possiamo dire che entrambe le due soluzioni sono assolutamente valide. Il costo ovviamente varia dal tipo di trattamento scelto e dal materiale utilizzato.

Se ti interessa sapere di più in merito alle differenze tra apparecchio fisso e mascherine invisibili ti consigliamo di leggere il nostro articolo di approfondimento al seguente link 👇🏻