“La radiologia in ambito odontoiatrico riveste un ruolo fondamentale sia per la diagnosi che per la programmazione ed il controllo dei trattamenti che riguardano il cavo orale. Infatti essa consente di individuare carie, lesioni, traumi ed altre condizioni che altrimenti non sarebbero visibili nel corso di un regolare esame clinico. Solitamente, in seguito ad una prima visita, è possibile che l’odontoiatra ricorra ad esami radiologici dentali tra cui la panoramica dentaletac ai denti, ed endorale. Esse sono in grado di fornire immagini digitali di altissima qualità grazie all’avanguardia delle apparecchiature odierne.

In generale, lo studio radiografico dei denti e dell’apparato stomatognatico si può eseguire con due tipi di tecniche differenti, extraorale ed endorale, a seconda che il rivelatore sia posto all’interno o all’esterno della bocca.

La tecnica extraorale comprende l’ortopantomografia o panoramica dentale, la teleradiografia e la TAC, tutti esami radiografici che utilizzano apparecchi più grandi, potenti, complessi e costosi rispetto a quelli necessari per eseguire le radiografie endorali.

Panoramica dentale: cosa è e come si esegue

L’ortopantomografia (OPT), chiamata anche panoramica dentale, è una tecnica diagnostica usata in odontoiatria che consente di ottenere una visione d’insieme dei denti, delle arcate dentarie, della mascella e della mandibola grazie all’acquisizione di un’unica immagine bidimensionale.

Essa viene eseguita con un apparecchio chiamato ortopantomografo il quale comprende un braccio rotante contenente il tubo radiogeno ed un sistema di ricezione del segnale che può essere formato da cassetta e pellicola (sistema analogico) oppure da pannelli sensibili (sistema digitale) in grado di convertire il segnale luminoso prodotto dai raggi X in corrente elettrica che viene successivamente elaborata dal computer.

La sorgente radiogena ruota attorno alla testa del paziente emettendo un sottile fascio di raggi x. Contemporaneamente, il sensore ruota dal lato opposto del cranio del paziente e si sposta su sé stesso, offrendo ogni volta al fascio di radiazioni un’incidenza diversa.  Tutto ciò si svolge in un arco di tempo di 12-18 secondi a seconda dell’apparecchiatura utilizzata.

La panoramica dentale è un’indagine semplice, rapida e non dolorosa durante la quale il paziente rimane in stazione eretta per mantenere il cranio in posizione verticale.

Come per qualsiasi altro esame radiologico, occorre togliere eventuali oggetti metallici (occhiali, piercing o protesi dentarie mobili) in modo che la parte da esaminare sia completamente libera ed indossare i dispositivi di radioprotezione (camice piombato e paratiroide) per proteggere gli organi sensibili.

Al paziente viene richiesto di afferrare le maniglie poste ai lati dell’apparecchio per assumere la posizione “a sciatore d’acqua”, portando in avanti entrambi i piedi uniti e obliquando leggermente il corpo, e di mordere una spatola plastica, in modo che tutti i denti, specialmente le corone, possano essere visualizzati individualmente. Inoltre, grazie all’impiego dei supporti specifici si fa poggiare il mento e si cerca di immobilizzare il cranio con gli appositi fermatesta.

Lo scopo di una OPT è quello di fornire un’immagine nitida e senza sovrapposizioni di uno strato curvilineo, cioè delle arcate dentarie e delle strutture adiacenti per ottenere informazioni riguardanti i denti, le radici dentarie, le parti ossee e le articolazioni temporomandibolari.

Teleradiografia cefalometrica: cosa è e come si esegue

La sorgente radiogena dell’ortopantomografo viene utilizzata anche per effettuare la teleradiografia del cranio. La cefalometria ortodontica rappresenta un esame diagnostico fondamentale in ortodonzia poiché permette una visione dettagliata delle strutture dentali e delle loro basi ossee di sostegno (mascellari), ma anche del profilo del viso e dei tessuti molli. Essa consiste nell’acquisizione di radiogrammi ad una distanza elevata (1,5-2 m) con l’ausilio di apparecchio chiamato craniostato; questo possiede due prolungamenti da inserire in ciascun orecchio che permettono al paziente di assumere la posizione corretta e di riuscire a mantenerla. Anche in questo caso il paziente deve togliere eventuali oggetti metallici, indossare i dispositivi di radioprotezione e deve rimanere in stazione eretta con lo sguardo dritto davanti a sé, le labbra morbide e i denti stretti per tutta la durata dell’esame (circa 8-15 secondi circa).

TC dentale: cosa è e come si esegue

Mentre gli esami descritti precedentemente e la tecnica endorale forniscono studi bidimensionali (2D), gli esami condotti con la TC consentono di ottenere un imaging tridimensionale (3D) utile per la pianificazione dei trattamenti ortodontici e per studiare le strutture dentali, l’osso, i tessuti molli e le vie nervose.

Nello specifico, alcune applicazioni riguardano la diagnosi dei disturbi dell’articolazione temporomandibolare (ATM), la rilevazione, la misurazione ed il trattamento dei tumori della mascella, il posizionamento accurato degli impianti dentali e la chirurgia ricostruttiva.

Attualmente in ambito odontoiatrico si ricorre all’utilizzo di una metodica radiologica relativamente recente dedicata allo studio del massiccio facciale, la TC Dentale Cone Beam (CBCT) che non è altro che una variazione del sistema TC tradizionale.

Si tratta di un’apparecchiatura poco costosa e di dimensioni simili all’ortopantomografo, pertanto può essere collocata nello studio dentistico.

È formata da un braccio rotante che contiene un sorgente di raggi X ed il sistema di rivelazione e può essere fornita di sedia o di un tavolo mobile per far sedere/sdraiare i pazienti durante l’esame.

Come già detto è importante rimuovere tutti gli oggetti metallici e indossare i dispositivi di radioprotezione per una buona riuscita dell’esame. Non occorrono preparazioni particolari, è un’indagine indolore, non invasiva e precisa. Il paziente, con l’ausilio degli appositi supporti per il mento e le tempie, deve mantenere il capo fermo durante la scansione.

I sistemi CBCT ruotano attorno al paziente e acquisiscono i dati utilizzando un fascio di raggi X a forma di cono che consente una notevole riduzione della dose di radiazioni poiché l’ampiezza dell’area esposta ai raggi X è piuttosto piccola (limitata alla sola area di interesse), contrariamente alla TC tradizionale che in genere si avvale di un fascio di raggi X a ventaglio e la scansione include tutto il cranio del paziente.

Radiografia Endorale: cosa è e come si esegue

La tecnica endorale serve per studiare in modo mirato un dente o un gruppo ristretto di denti (massimo 3).

Questa tecnica prevede l’utilizzo di una lastra di piccole dimensioni (30 mm x 40 mm) posizionata all’interno del cavo orale e di una sorgente radiogena posta a contatto con il viso del paziente. L’esame si svolge in pochissimi minuti nello studio odontoiatrico utilizzando la poltrona dentistica alla quale è annesso il tubo a raggi x. Anche in questo caso, prima di iniziare occorre togliere eventuali oggetti metallici ed indossare dispositivi di radioprotezione.

Si possono distinguere:

  • Endorali occlusali: servono per studiare il tetto e/o il pavimento orale, i denti soprannumerari o inclusi, le fratture della mandibola, le cisti, gli ascessi o per valutare la presenza di un corpo estraneo.
  • Endorali periapicali: mostrano l’interno dell’elemento dentario in esame, dalla corona fino alla radice. Sono indicate per valutare le condizioni di un granuloma o di un ascesso dentale.
  • Bite-wings: consento di osservare bene le corone e le superfici degli elementi dentari e sono particolarmente indicate per verificare la presenza di carie interprossimali spesso non visibili.
  • Full endorale: anche detta “”status parodontale””, consiste nello studio delle intere arcate dentali con una serie di 14-21 radiogrammi endorali. È indicata per studiare la malattia parodontale nei soggetti più anziani.

Esami radiologici dentali: controindicazioni

In generale, la panoramica dentale può essere svolta anche sui bambini utilizzando la tecnica a basso dosaggio, ma dato che sono soggetti più sensibili alle radiazioni, bisognerebbe porre particolare attenzione agli esami TC: la prescrizione deve essere fatta solo se è essenziale per la diagnosi e la procedura non deve essere ripetuta se non assolutamente necessario.

Tuttavia le radiografie dentali non sono raccomandate per le donne in gravidanza – a meno che non siano ritenute medicalmente necessarie – per via del potenziale rischio di danni al feto dovuto ad un’eccessiva esposizione a radiazioni ionizzanti.

Esami radiologici dentali: costo

Se si sceglie di eseguire gli esami radiologici dentali in regime privato, i tempi di attesa sono brevi e il prezzo varia da 20 a 60€ per una radiografia panoramica dentale e da 50 a 130€ per una TC dentale, mentre facendo gli esami negli ospedali pubblici (reparto di radiologia) o in cliniche convenzionate con Servizio Sanitario Nazionale (SSN) i tempi di attesa sono più lunghi, ma si risparmia pagando il ticket in base alla regione o alla provincia di appartenenza.”