La risposta alla domanda “quanto costano gli impianti dentali” è particolarmente complessa, le variabili da considerare sul costo degli impianti dentali non sono poche come ad esempio: la regione in cui si vive,  i costi di gestione dello studio, i costi della componentistica degli impianti e via dicendo.

Quali sono le variabili da considerare

Il costo degli impianti dentali può variare tanto in base a molti fattori quali:

  • La difficoltà d’estrazione se è presente un elemento prima dell’inserimento dell’impianto: ad esempio i denti inclusi sono più difficili da estrarre cio può incidere sul prezzo finale per il paziente.
  • La necessità di innesti ossei: il posizionamento di un impianto necessita di una base ossea adeguata, nel caso i cui questa sia insufficiente bisogna ripristinarla tramite un innesto osseo che costituisce un costo aggiuntivo.
  • Costi di gestione per lo studio: dipende dal numero di appuntamenti e quindi anche dal costo dei collaboratori. In questa voce rientrano le spese fisse di gestione come utenze, affitto dei locali, personale e via dicendo.
  • Costi della componentistica: dipende dal tipo e dalla qualità dei componenti dell’impianto. Una protesi in resina costerà meno di una in ceramica. Una protesi fatta in ceramica stratificata costerà di più di una protesi fatta in ceramica ad un solo strato. Esistono poi impianti di fascia elevata ed impianti economici.
  • I prezzi variano anche in base alla regione: le tariffe degli impianti dentali variano da nord a sud e da regione a regione. Ad esempio a nord e nelle grandi città i costi di affitto sono maggiori; in ogni caso in uno studio di proprietà il costo dell’impianto potrebbe risultare minore.

 

Costo degli impianti dentali in relazione alle cure alternative

L’estrazione è la soluzione ultima ed è necessaria solo nel caso in cui il dente sia impossibile da recuperare.

Le alternative all’impianto dentale sono:

  • Cura canalare: Permette di conservare il dente proprio oltre ad avere un costo inferiore alla sostituzione, dovrebbe quindi essere se possibile la prima ipotesi da considerare.
  • Ponti dentali: quando l’elemento dentale manca o comunque non può essere salvato un alternativa all’impianto dentale è il ponte dentale; si tratta di una sostituzione dentale fissa che si ancora ai denti adiacenti alla zona edentula, in questo caso vi è un coinvolgimento di denti spesso sani ed il prezzo è pressappoco sovrapponibile all’inserimento di un impianto dentale; la scelta migliore fra impianto e ponte è variabile da caso a caso.

 

Le tariffe degli impianti dentali secondo ANDI e Altroconsumo

Secondo il tariffario proposto dall’ANDI (associazione nazionale dentisti italiani) un impianto osteointegrato ha un costo che varia tra i 700 e i 1250 euro; un impianto a diametro ridotto ha un costo che varia tra i 470 e i 1250 euro.

Secondo l’inchiesta condotta da Altroconsumo in 6 città italiane campione (Bari, Bologna, Torino, Roma, Milano e Napoli). Il 58% dei dentisti dell’inchiesta applica un prezzo compreso tra 1.000 e 1.300 euro. Quando il dentista fa l’impianto bisogna considerare anche il costo della corona. Se fa un prezzo unico (impianto + corona) in media si pagano 1.900 euro. Il ponte a 3 elementi costa come un impianto. La scelta dipende anche dallo stato dei denti vicini.

Impianti low-cost: Bisogna stare attenti

Nel caso in cui vengano praticate tariffe insolitamente basse è possibile che uno o più di questi aspetti abbia influito sul costo degli impianti dentali:

  • Utilizzo di materiali di fascia bassa
  • Impiego di personale sottopagato
  • Adozione di una scorretta pratica di prezzi civetta per ricaricare costi nascosti su prestazioni normalmente non conteggiate nel preventivo
  • Riduzione dei tempi di terapia che possono influire sul risultato finale del trattamento

Bisogna quindi cercare di non farne solo una questione di prezzi; vale la pena scegliere con calma un buon professionista a cui affidare la cura della propria salute orale.”