“La stomatite erpetica appartiene alle stomatomucositi causate da virus. L’agente eziologico che causa l’herpes a livello orale e labiale e nella cute al di sopra del diaframma, è il virus Herpes Simplex di tipo 1 (HSV 1), che si differenzia dal tipo 2 che, invece, dà la sua manifestazione a livello della mucosa dei genitali e nella cute al di sotto del diaframma. Il virus dell’Herpes è un virus a DNA ed è neurotropo, cioè una volta che è avvenuta la prima infezione il virus permane a in uno stato di latenza a livello dei gangli nervosi, trigeminali nel caso dell’Herpes tipo 1, sacrali nel caso del tipo 2.

Sono presenti diversi tipi di virus erpetico: sono stati isolati fino a 8 diversi virus erpetici, tra cui il virus della varicella-Zoster, il quale provoca la varicella e il “fuoco di Sant’Antonio”, il virus di Epstein-Barr della mononucleosi infettiva o malattia del bacio e il Citomegalovirus. Il virus può essere riattivato in seguito ad uno stato di immunodepressione, cioè calo delle difese immunitarie, nelle donne anche durante le mestruazioni, esposizione eccessiva ai raggi solari, stress, manovre chirurgiche come le avulsioni dentarie, punture per anestesia, traumi, febbre, etc.

La stomatite erpetica è contagiosa, è fondamentale evitare il contatto con altre persone quando si hanno le vescicole. Per la prevenzione della stomatite erpetica, quindi, è fondamentale l’igiene delle mani onde evitare di inoculare il virus in altre sedi del proprio corpo o ad altre persone, evitare l’utilizzo comune di stoviglie, asciugamani ed effetti personali.

 

 

Stomatite erpetica sintomi

Spesso l’herpes simplex può costituire una manifestazione isolata della mucosa orale, specialmente delle labbra, senza essere accompagnata dal corteo della sintomatologia generale. La sintomatologia inizia con:

  • brividi;
  • febbre alta;
  • polso rapido;
  • nausea;
  • cefalea intensa.

Tale sintomatologia si attenua dopo 24-48 ore con la comparsa della stomatomucosite e delle vescicole rotondeggianti, di circa 1-3 millimetri di diametro, le quali sono spesso riunite a gruppi e si localizzano nella mucosa delle labbra, guance, palato e lingua, raramente vengono colpite le gengive. Quando le vescicole si aprono, cioè dopo qualche ora dalla comparsa, daranno luogo a erosioni larghe dell’epitelio, molto dolorose. Si ha adenopatia sottomascellare, cioè i linfonodi sono gonfi e dolenti. Di solito il decorso è rapido e non lascia complicanze, tranne in soggetti immunodepressi e nei bambini defedati. La diagnosi è semplice e si effettuato dopo l’osservazione delle classiche vescicole disposte a grappolo.

Gengivostomatite erpetica

Viene suddivisa in stomatite erpetica primaria e secondaria.

La primaria colpisce principalmente i bambini tra gli 1 ed i 6 anni e rappresenta la prima manifestazione del contagio avvenuto col virus. Sono presenti quasi tutti sintomi in forma più o meno intensa, mentre la secondaria è la stomatite erpetica nell’adulto e rappresenta la riattivazione del virus e spesso come unica manifestazione vi è la comparsa delle vescicolette al labbro.

La stomatite erpetica è caratterizzata dalla comparsa di piccole vescicole contenenti siero nella mucosa orale e del labbro, “febbre del labbro”, disposte a gruppi, a bouquet o a grappolo, precedute spesso da rossore e prurito, che successivamente diventano erosioni della mucosa e croste sull’epitelio. In sede intraorale è molto raro osservare vescicole intatte e non si avranno croste, in quanto l’epitelio non è cheratinizzato.

Nella maggior parte degli individui il primo contatto con l’HSV 1 non è seguito da alcuna manifestazione clinica, e il virus rimane in uno stato di latenza a livello dei neuroni del nervo trigemino, il quinto paio di nervi cranici. In alcuni soggetti, invece, si manifesta la gengivostomatite erpetica in cui sono presenti, oltre alle ulcerazioni gengivali, febbre, alitosi, linfonodi cervicali gonfi e dolenti e disappetenza. Il periodo di incubazione della gengivostomatite erpetica dura da 1 a 3 settimane.

Sono state descritte forme di faringotonsillite o faringo tonsillite erpetica causate dall’HSV1, specie se il primo contatto col virus avviene in età adulta.

Stomatite erpetica quanto dura

Le lesioni hanno l’aspetto di piccole vescicole localizzate sul vermiglio del labbro, possono estendersi anche alla cute attorno alle labbra e alla mucosa nasale. e di solito tendono a tornare sempre nella stessa zona. La durata delle vescicole varia da 24 a 48 ore, dopo di che si trasformano in lesioni crostose che tendono a guarire entro 1 settimana circa.

E’ importante sottolineare come la manifestazione ha questo andamento ciclico, spesso tra la comparsa delle vescicole con remissione e la successiva ricomparsa e recidiva possono passare anche anni, ma il virus non abbandonerà mai l’organismo essendo ormai stabilizzato in uno stato di latenza dentro i gangli nervosi e si riattiverà in seguito a particolari condizioni scatenanti, come stress, calo delle difese immunitarie, etc.

Stomatite erpetica contagio. Come si prende?

L’HSV1 è molto diffuso in natura, si stima che quasi il 90% della popolazione sia venuto a contatto col virus, ma solo una percentuale che si aggira al 40% vi è sintomatologia. La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso la saliva ed il contatto diretto con le lesioni labiali, ad esempio con un bacio, o indiretto attraverso, ad esempio, bicchieri e posate. Non vi è rischio di contagio una volta che la fase attiva della malattia è passata. E’importante che il soggetto non tocchi le vescicole e poi con le mani sporchi si tocchi in altre parti del corpo perché correrebbe il rischio di infettare altre zone, per esempio il giradito erpetico attorno alle dita delle mani, oppure si possono avere  rischi e complicanze gravi, ad esempio se vengono infettati gli occhi si può avere la pericolosa cheratocongiuntivite erpetica che può portare a cecità permanente.

Stomatite erpetica terapia

La terapia è per lo più sintomatica, cioè volta a curare i sintomi quali la febbre, l’astenia, i dolori, etc. essendo l’infezione in sé autolimitante e avendo remissione spontanea in massimo 7-8 giorni. Nella stomatite erpetica i farmaci che vengono usati sono gli antivirali, come l’aciclovir, valaciclovir, penciclovir, etc solo nei casi più gravi o nei bambini per attenuare i sintomi e il decorso clinico.

La somministrazione precoce in bambini tra gli 1 e i 6 anni (gengivostomatite erpetica primaria) di aciclovir, entro le 36 ore, si è visto che riduce in maniera significativa il decorso clinico ed i sintomi. Importante è anche l’utilizzo di analgesici e antipiretici per contenere la gravità dei sintomi in bambini così piccoli.

Recentemente è stato introdotto il valaciclovir che presenta una maggiore efficacia in quanto vi è un migliore assorbimento del farmaco a livello gastrico ed intestinale.

Nell’herpes ricorrente labiale o intraorale in fase precoce è utile l’utilizzo del penciclovir a crema all’1% da applicare ogni 2 ore per 4 giorni o dell’aciclovir in crema.

Come detto prima l’utilizzo di antipiretici e antidolorifici in caso di febbre alta, linfonodi dolenti e manifestazioni dolorosi è fondamentale. Possono essere utilizzati anche collutori contenenti antiinfiammatori come il flurobiprofene o il ketoprofene sotot prescrizione del medico odontoiatra. Essendo un’infezione virale l’uso di antibiotico è vietato, in quanto inefficace e responsabile, visto l’uso improprio, della comparsa di resistenze batteriche.

Stomatite erpetica bambino

La stomatite erpetica nei bambini, come detto prima, si presenta sotto forma di gengivostomatite erpetica primaria, con picco massimo di incidenza tra i 2 e i 4 anni, coincidente con la frequentazione del bimbo dell’asilo nido. E’ la manifestazione del contagio avvenuto, dopo un’incubazione variabile tra 1 e 3 settimane vi è la fase prodromica, cioè precedente la comparsa delle vescicole, dove vi è febbre, cefalea e malessere generale e linfonodi cervicali gonfi e dolenti. Alla fase prodromica segue la fase eruttiva, con comparsa di vescicole e papule che, rompendosi, danno posto ad ulcere e erosioni. L’eruzione vescicolare può comparire su cute, labbro e mucosa orale. Nel bambino è possibile avere la varicella, causata da un altro tipo di Herpes virus, il virus Varicella-Zoster, in cui avremo come infezione primaria la varicella e come infezione secondaria l’herpes zoster con il “fuoco di Sant’Antonio”.

Stomatite erpetica e varicella

La varicella è una tra le malattie esantematiche, cioè con manifestazioni cutanee e mucose, che colpisce i bambini. E’ una malattia infettiva ad elevata contagiosità, infatti il bambino deve essere isolato per almeno 7 giorni dalla comparsa dell’eruzione cutanea. E’ caratterizzata da un’eruzione che manifesta contemporaneamente tutte le forme viste prima, cioè papula, vescicola, erosione e crosta. La varicella e l’herpes zoster sono ritenuti due varietà cliniche date da un unico virus, il virus varicella-zoster. La varicella, come detto sopra, rappresenta la prima infezione a livello generale, mentre l’herpes zoster è causato dalla riattivazione del virus rimasto latente in gangli nervosi e la manifestazione sarà locale.  La malattia conferisce immunità duratura. Come forma di profilassi e immunizzazione attiva è presente il vaccino  sia per la singola varicella che combinato assieme a morbillo,  rosolia e parotite infettiva (MPRV) da attuare al 13-15 mese con un richiamo al 5-6 anno di età.

Le manifestazioni precoci della varicella sono faringite, rinite, febbre ed intensa astenia, cioè mancanza di forza e senso di debolezza. Questi sintomi sono seguiti da un esantema pruriginoso che compare sul viso, tronco e le estremità, tranne sulla superficie palmare e plantare. Le lesioni eritematose si trasformano, in gittate successive, in vescicole, pistole e lesioni crostose con durata di massimo 6 giorni e non lasciano cicatrici. Importante è evitare lo sfregamento per possibile infezione da stafilococco e successiva impetigine ed esito cicatriziale. Anche qui la terapia è sintomatica, volta a contenere i sintomi, nei casi più gravi si può usare l’aciclovir.

L’herpes zoster, invece, dopo il primo contatto con l’ospite viene trasportato attraverso i nervi sensitivi nei gangli spinali dorsali dove rimane in uno stato di latenza. La riattivazione è causata dagli stessi fattori scatenanti del virus herpes simplex, prima della manifestazione cutanea qualche giorno prima è molto probabile la presenza di bruciore e prurito. Le lesioni seguono l’andamento del nervo interessato e si limitano”